I primati storici

Scopri i locali da record

I più antichi in Italia

L’Hotel Cavalletto e Doge Orseolo di Venezia e il Ristorante Oste Scuro Finsterwirt di Bressanone, entrambi del 1200, la Locanda del Cerriglio di Napoli, del 1288, il Parkhotel Luna Mondshein di Bolzano, del 1320, e l’Antica Locanda Mincio, di Valeggio sul Mincio, del 1407, sono i locali storici più longevi d’Italia.

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Il più antico all’estero

Barbetta Restaurant, con i suoi 100 anni, è il più antico ristorante italiano all’estero e il più antico ristorante di New York sempre guidato dalla stessa famiglia.

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Il più in alto

L’Albergo Italia al Colle del Gran San Bernardo è il locale storico più in alto d’Italia: sedici belle suite a 2.474 metri di quota.

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Il più galleria d’arte

L’Antico Caffè Greco di Roma, con oltre 300 opere esposte nelle sale, è la più grande galleria d’arte privata aperta al pubblico esistente al mondo.

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I più piccoli

Il Caffè Mulassano e il Caffè al Bicerin, entrambi di Torino, sono i più piccoli locali storici del mondo.

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I caffè più grandi

Il Caffè Pedrocchi di Padova, vero e proprio complesso monumentale, e il Caffè Meletti di Ascoli Piceno, delicata palazzina sulla piazza del Popolo.

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Il più vandalizzato

Il Caffè Camparino in Galleria Vittorio Emanuele, a Milano, dal 1867 ha registrato ben 87 rotture di vetrine da parte dei dimostranti politici che facevano scorribande sotto i portici di piazza del Duomo e in Galleria.

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I più copiati nel mondo

Il Caffè Florian di Venezia, il Caffè Greco di Roma, il Caffè Cova di Milano: a suon di brevetti internazionali, cercano di difendersi sempre di più.

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I più archeologici

La Taberna Ulpia di Roma sorge sui mercati di Traiano; il Ristorante Checchino di Roma su Monte Testaccio, formato nei secoli da miliardi di cocci di anfore romane; il Ristorante Nettuno di Paestum è immerso negli scavi archeologici di fronte al Tempio di Nettuno.

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La più grande facciata in maiolica

Con la dimensione record di ottocento metri quadrati, il Grande Albergo Ausonia & Hungaria del Lido di Venezia possiede la più ampia facciata rivestita di elementi di maiolica policroma d’Europa, capolavoro del Liberty italiano opera del bassanese Luigi Fabris. Magistralmente restaurato, è stato un miracolo se è arrivata sino ai nostri giorni, poiché nell’aprile del 1945, prima di ritirarsi, i tedeschi si allenarono al tiro al bersaglio con le sue figure femminili.

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I più nella leggenda

L’Hotel Schloss Labers di Merano, durante il Terzo Reich, era sede segretissima di un comando speciale di Hitler che stampava dollari falsi per mettere in crisi le economie nemiche. In un muro dell’Hotel Cocumella, di S. Agnello di Sorrento, la leggenda racconta che l’ultima amante di Shelley, Claire Jane Clairmont, nascose una teca che conteneva il cuore del poeta, avuto in dono da Byron, che lo strappò dal corpo dell’amico affogato a Lerici.

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I più garibaldini

Il Bar del Tasso di Bergamo era punto di arruolamento dei numerosissimi giovani che si unirono a Garibaldi per l’impresa dei Mille; l’Antica Osteria del Bai di Genova ha ospitato Garibaldi e Bixio per il bicchiere della staffa prima della partenza con i Mille; l’Antica Focacceria S. Francesco di Palermo è stata la prima “sosta gastronomica” di Garibaldi e dei Mille dopo lo sbarco a Marsala.

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Il più napoleonico

L’Antica Locanda Mincio, di Valeggio sul Mincio, in provincia di Verona, dove Napoleone sostò nel 1796 dopo aver cacciato gli austriaci al di là del fiume.

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Il più difficile da leggere

E’ il Caffè Paszkowski di Firenze (si legge “Pascovschi”), soprannominato “pazzoschi” dai fiorentini, per le menti un poco bizzarre che lo frequentavano all’inizio del Novecento.

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Il più “grande scoop”

Il Grand Hotel Villa d’Este, di Cernobbio, in provincia di Como, dove il fotoreporter Fedele Toscani (padre di Oliviero), nel 1933, con astuti e pazienti appostamenti, riuscì a fotografare l’idillio tra Bessie Wallis Warfield, più nota come Wallis Simpson, ed Edoardo VIII che, di lì a poco, avrebbe rinunciato al trono di Inghilterra per poterla sposare.

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I più a strapiombo

Gli alberghi Bellevue Syrene, Excelsior Vittoria, Imperial Tramontano e Royal di Sorrento, con vista mozzafiato sul Golfo di Napoli.

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Le pasticcerie più svizzere

Sandri di Perugia è l’ultima storica pasticceria tuttora guidata dagli eredi degli oltre 100 pasticceri svizzeri che, nel 1800, scesero in Italia in cerca di fortuna e aprirono laboratori e negozi divenuti “miti” della dolce arte.

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I più cinematografici

Un itinerario di curiosità per i cultori della storia del cinema, nell’ordine in cui sono state scoperte. All’Excelsior Palace Hotel di Rapallo vennero girate alcune delle prime riprese cinematografiche in esterno con il film “Battesimo di nave” (1914), interpretato e diretto da Gian Paolo Rosmino, figura storica del cinema italiano. Al Caffè Ristorante La Loggia di Firenze, Arnoldo Ginna, nell’estate del 1916, ambientò la scena del vecchio signore apostrofato dai giovani futuristi (per simboleggiare il contrasto tra il mondo passatista e la dinamicità della nuova cultura) nell’introvabile film “Vita futurista”, ideato, tra gli altri, dal padre del Futurismo Marinetti e dal pittore Balla…

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Il più legato al calcio

Negli anni Trenta del Novecento, la squadra Ambrosiana-Internazionale, con Castellazzi, Alemandi, De Manzano, Meazza, Faccio, Levratto, Bitto, Agosteo, Cerasoli, Frione e Serantoni, era di casa all’Antico Ristorante Boeucc di Milano.

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I più giornalistici

Il Caffè Gilli di Firenze, dove Prezzolini s’incontrava con i suoi redattori della rivista letteraria “La Voce” tra il 1908 e il 1916; il Caffè Mangini di Genova che, dopo la Seconda Guerra, fu redazione volante dei quotidiani Il Secolo XIX e Il Lavoro, con mitici direttori come Cavassa e Pertini.

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Il più pugnace

Il Gran Caffè Gambrinus di Napoli: la famiglia che lo guida ha lottato quasi 30 anni per poterne riavere la parte che, nel 1938, venne trasformata in banca dopo che un alto funzionario fascista chiese al prefetto di chiuderlo perché i rumori provenienti dal locale, che era sotto casa sua, disturbavano il bridge della moglie. Con satira, Alberto Savinio, fratello di De Chirico, scrisse sul settimanale Omnibus che “l’aria di Napoli è fatale ai bei caffè, come le rose sono velenose agli asini” e il Regime ordinò la chiusura anche della pubblicazione. Nel 2001, le due parti del Gambrinus si sono ricongiunte, riunendo così quelle splendide sale che sono una pinacoteca di oltre 40 dipinti dei più bei nomi della pittura napoletana dell’Ottocento.

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Il più allagato

Il Caffè Lavena di Venezia, sotto le procuratie vecchie in piazza San Marco, viene letteralmente invaso ogni volta che arriva l’acqua alta.

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I clienti più clienti

Sono senz’altro Goethe, che è stato ospite di innumerevoli locali storici nel suo “Viaggio in Italia”, D’Annunzio che, senza o con Eleonora Duse, ha lasciato cuori infranti e conti da pagare ovunque, ed Ernest Hemingway, ospite fedele di tantissimi bar dei locali storici, tra cui quello del mitico Hotel de La Poste di Cortina d’Ampezzo.

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Il primo goliardico

Al Caffè dell’Ussero di Pisa, nel 1820, si svolse il più antico episodio goliardico italiano, documentato e descritto da Ersilio Michel in “Maestri e scolari dell’Università di Pisa nel Risorgimento nazionale” (Sansoni, 1949). Un certo Ricci, studente livornese, salì su un tavolino e lesse in pubblico una sapida satira in sestine che prendeva in giro gli studenti più educati e moderati: li immaginava formare un loro governo monarchico, con il Re che dava loro cariche di Corte e istituiva l’Ordine cavalleresco dei Somari. Il giorno successivo, il Ricci ebbe due ore di tempo per partire da Pisa, sospeso dall’Università.

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Il più “arredo originale”

I primi tre piani del Grande Albergo Ausonia & Hungaria del Lido di Venezia sono arredati con i mobili originali Liberty del 1905, creati dal maestro ebanista milanese Eugenio Quarti, che ne espose alcuni pezzi al Salone dell’Arte di Parigi del 1907. In ogni camera il letto con testata, i comodini, la toilette per il trucco e il piccolo affascinante armadio-specchio-e-metà-cassettiera, che ci ricorda com’erano essenziali i guardaroba dei viaggiatori-turisti di un tempo. Quarti realizzò anche il bellissimo bancone del Caffè Camparino di Milano.

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Il più “orecchio di Dioniso”

Nella splendida Sala Cardinali del Grand Hotel Cocumella di Sant’Agnello di Sorrento, che espone alle pareti i ritratti dei quattro alti prelati che Sorrento diede alla Chiesa, nell’angolo a sinistra opposto all’ingresso si può sentire distintamente ciò che una persona bisbiglia nell’angolo a destra dell’ingresso.

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I più familiari …da 12 generazioni!

Metà dei circa 200 locali storici d’Italia è guidata dalla stessa famiglia da due o più generazioni: un numero eccezionale, considerata la velocità di cambiamento dei nostri giorni. Qui di seguito, sono riunite le stirpi più longeve…

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I più Liberty

Ondulato, dinamico, ispirato alla natura, bello: per data di nascita, o per rinnovamento alla fine dell’Ottocento, oltre settanta locali storici d’Italia aderirono allo Stile Liberty. Eccoli, riuniti in un itinerario ideale tutto da percorrere per il piacere di una “sosta floreale”. La ricerca è stata effettuata per l’edizione 2013 ed è divenuta patrimonio storico-culturale della Guida e dell’Associazione Locali storici d’Italia.

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I più Unità

I più Unità d’Italia sono i locali che, durante il Risorgimento, vissero episodi del processo di unificazione nazionale. Individuati dalla ricerca effettuata per l’edizione 2011 della Guida Locali storici d’Italia, in occasione e in omaggio al 150° anniversario dell’Unità d’Italia, il primato delle loro vicende è divenuto patrimonio storico dell’Associazione.

Al Caffè Fiorio di Torino, circolo dei conservatori di ferro, il 18 marzo 1821, tentarono di convincere l’inserviente dello speziale di corte ad avvelenare la medicina di Carlo Alberto di Savoia, che era appena stato nominato Reggente e aveva promulgato la Costituzione…

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